Le degustazioni in macelleria, sono solo un piccolo elemento del grande lavoro che stiamo facendo con la Macelleria Pedralli: custode di una grande cultura gastronomica legata al mondo delle carni, dei formaggi e degli insaccati.
In un mondo in cui la colpa per qualsiasi male viene sempre data a qualcosa di esterno, è facile pensare che qualsiasi minaccia arrivi per nuocere.
A volte, però, basta mettere e mettersi un po’ in discussione e capire che non sempre è così. Questo è il caso delle botteghe del gusto, quei luoghi che nei decenni passati hanno probabilmente e inconsapevolmente custodito la storia della gastronomia italiana, che si caratterizza per varietà, conoscenza e qualità.
Negli ultimi decenni, l’arrivo della grande distribuzione ha reso la vita difficile a questi piccoli negozi che sono entrati in diretta concorrenza con le grandi catene di supermercato. Questa situazione per molti ha stimolato un cambiamento e una differenziazione, per altri una lenta agonia e sofferenza che ha portato molte piccole strutture a chiudere o a lavorare con margini davvero minimi, proponendo prodotti simili a quelli del supermercato incosapevoli di firmare così la propria condanna a morte.
Molti anche quelli che si sono mantenuti in una posizione intermedia, tra grande qualità e un poco di paura per il cambiamento. Questa è stata, banalizzandola, la storia della Macelleria Pedralli, una piccola bottega artigiana aperta nel 1958 a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo.
Ma Giorgio Pedralli, il titolare, ha capito che proporre qualità alla propria clientela non basta. La qualità va raccontata, va fatta comprendere, così come la cultura del cibo. La capacità di riconoscere un prodotto di qualità non è scontata o innata. Ma come si fa? Non basta parlare con i propri clienti?
In un mondo che viaggia sempre più veloce grazie anche alla rete web, perchè non sfruttare in modo sensato e strategico questo strumento?
Ecco che Giorgio decide di mettersi in gioco e, insieme, abbiamo iniziato un percorso (sì, un percorso) per organizzare e diffondere al meglio ciò che la buona arte della macelleria artigiana propone.
Non solo.
Perchè non portare le persone dietro al bancone per assaggiare e comprendere un’offerta di prodotti ricercata e unica? Sono nate quindi le degustazioni in macelleria e sono già un successone. Lo scorso 25 marzo la prima, dedicata al Pata Negra, alle acciughe del Cantabrico e a altri sapori iberici. Un tuffo in produzioni uniche e particolari, aromi che ti restano nel cuore, proprio come questo sorriso.
Le botteghe sono un luogo in cui è conservata la cultura gastronomica. Questa va coltivata e diffusa, mai congelata. Solo così potrà sopravvivere e potrà rendere sempre più vivi questi luoghi che altrimenti pian piano scompariranno, per sempre.
Gli altri appuntamenti qui (potrebbero subire variazioni):
29 aprile: il quinto quarto, l’invenzione della disperazione
27 maggio: un tour tra i formaggi bergamaschi
24 giugno: dal sud, le bombette grigliate
22 luglio: carni crude, carpacci e tartare
Per info:
Macelleria Pedralli su Facebook
La Macelleria Pedralli fa parte della Rete del Buon Cibo di Ciberie, un progetto in grande crescita.
Testo: Lara Abrati
Foto: Matteo Zanardi